martedì 31 dicembre 2024

Giove, per chiudere in bellezza il 2024

Il 2024 si e' chiuso con un periodo di alta pressione e di tempo sereno. Sereno e limpido ma non calmo, anzi. Alcune serate erano secche ma con un vento che si alzava dopo il tramonto del sole che portava un bel po' di turbolenza. 

E poi, finalmente, il 29 e il 30 dicembre ( forse anche il 31 ma ero annebbiato dai fumi dell'alcool :-) ) ecco la svolta. 

Ero uscito con il GSO Classic Cassegrain 8 per un serata osservativa dei pianeti, ma senza pretese, visto che le serate precedenti non erano state molto proficue, limpide si ma con un seeing

piustosto scarso... 

Dopo aver lasciato il tubo ottico ad acclimatarsi per un paio di ore, ho iniziato la fase di allineamento e ho notato subito che qualcosa era diverso dalle serate precedenti. La conferma l'ho avuta quando ho inquadrato Giove. A 266x la quantita' di dettagli era impressionante e difficile da elencare. I festoni e i wos ( white oval sport ) erano evidenti e soprattutto il pianeta non ribolliva nella turbolenza. 

Ho portato fuori subito la valigetta dell'attrezzatura fotografica e dopo qualche problema con il backfocus del treno ottico ho iniziato a riprendere filmati grezzi con la ZWO Asi 224 combinata con la Baader Vip Barlow.

I risultati parlano da soli.

E con questo fine anno, spero e auguro a tutti un meraviglioso 2025!

giovedì 28 novembre 2024

Il trio Baader Classic Ortho 6-10-18

Dopo aver provato la Baader Q-Barlow 2.25x ( davvero un'ottima barlow per corte focali, anche per uso fotografico ), ora tocca ai 3 oculari ortoscopici della stessa serie Classic Ortho ( ci sarebbe anche un 32mm ma e' un plossl ).

Li ho acquistati un po' per caso, uno per uno, perche' volevo qualche ortoscopico a buon prezzo, per le serate dell'alta risoluzione e del campo visivo 'ristretto'. Avevo gia' qualche ortoscopico t-japan d'annata e volevo vedere come si comportavano gli ortoscopici con trattamenti antiriflesso moderni. 

Sono partito dal 10mm e, soddisfatto, sono passato al 18mm. Ho preso il 6mm solo per completare la serie e l'ho confrontato con un t-japan di pari focale ( qui ). Alla fine ho tenuto anche il 6mm, che e' comunque una focale che uso solo in serate di buon seeing.

sabato 26 ottobre 2024

Astrocooler versione light

Mi ero gia' occupato di crearmi un astrocooler, con un ventilatore da barbecue, che aveva pero' un difetto: la dipendenza dalle pile stilo. Era tedioso doverle cambiare spesso. Ho cambiato quindi approccio, sempre pero' cercando le soluzioni piu' economiche: ecco quindi l'astrocooler versione light!

Per chi non sapesse cosa e' un astrocooler, e' un qualcosa che serve a far acclimatare i telescopi che hanno il tubo chiuso da una lastra frontale, ad esempio gli Schmidt Cassegrain o i Maksutov, soprattutto per quelli che non hanno delle feritoie ( es. Celestron Edge HD ) o delle ventole per lo scambio termico.

Ne esistono in commercio ma hanno dei prezzi a dir poco scandalosi. Con pochi euro si possono costruire da soli e in piu' si aggiunge la soddisfazione personale di aver creato qualcosa di utile alla propria passione astronomica.

Con l'arrivo della stagione fredda torno ad usare gli astrocooler per velocizzare l'acclimatamento del C11, stavolta cambiando approccio: invece di iniettare aria fredda nel tubo, estraggo quella presente nel tubo ( il che mi permette di non dover utilizzare un filtro per l'aria immessa, ne di dovermi preoccupare che entri umidita' nel tubo ).

I materiali utilizzati sono stati veramente pochi: un foglio o un ritaglio di plastica, per realizzare il barilotto, nastro telato, carta velluto ( opzionale, io ne ho sempre qualche pezzo ), una ventola per pc con connettore usb, una powerbank piccola ( sono di solito dei gadget che danno alle fiere, hanno una capienza limitata ma sufficiente per il nostro scopo, la ventolina non consuma troppo ).

sabato 28 settembre 2024

Conferenza "Comete: messaggeri del passato"

In attesa della cometa C/2023 a3 Tsuchinshan Atlas ( da molta stampa non specializzata gia' denominata 'cometa del secolo', non so per quale motivo, ma credo per qualche click in piu' sulla notizia ), sono stato alla conferenza "Comete: messaggeri del passato", organizzata dagli Astrofili della Valdillasi, di cui sono socio. 

Il dott. Paolo Ochner ( nella foto sottostante ), dell'osservatorio astrofisico di Asiago, Universita' di Padova, e' stato molto bravo nell'esposizione, chiara ma esaustiva.

Dopo un breve excursus sulle comete nella storia, il relatore ha parlato delle varie caratteristiche che descrivono questi corpi celesti sia dal punto di vista fisico che astronomico, ad esempio la loro origine, la loro orbita ( se compresa nella fascia di Kuiper, KBO Kuiper Belt Object, o nella nube di Oort ), le varie tipologie, la grandezza e composizione dei vari nuclei, l'analisi spettrografica e la relazione con gli sciami meteorici. 

Una curiosita': non sapevo che Plutone, vista la sua composizione che comprende parecchio ghiaccio, fosse considerato un 'cometone', e che se la sua orbita lo avvicinasse al Sole diventerebbe una enorme cometa. Non si finisce mai di imparare...

L'ultimo argomento e' stato ovviamente la cometa C/2023 a3 Tsuchinshan Atlas, che dalle ultime previsioni non dovrebbe superare la seconda magnitudine ( l'anno scorso si pensava addirittura che sarebbe diventata piu' luminosa ). Vedremo, anzi, come era scritto in una slide della conferenza 'La aspettiamo al varco', dopo che ha raggiunto il perielio.

Cieli sereni e un grazie al dott.Paolo Ochner per l'ottima conferenza!

mercoledì 31 luglio 2024

Gli oculari GSO SuperView 30mm & 42mm

I GSO SuperView sono oculari economici, declinati in varie focali ( se non mi sbaglio da 15mm e 20mm con barilotto da 31,8mm, 30mm, 42mm e 50mm con barilotto da 2 pollici ), made in Taiwan, molto spesso forniti con i dobson del marchio GSO/Tecnosky/TS. 

Non ho esperienza delle focali piu' corte (15 & 20) ma ho posseduto un 42mm e ora possiedo e uso con profitto il 30mm. Uso le focali lunghe solo per cercare gli oggetti e quindi non ho mai sentito il bisogno di avere oculari di pregio e costosi (es: Televue o Pentax ) per queste focali. Li ho provati e li ho trovati fantastici ( soprattutto i Televue, un po' meno i Pentax XW da 30 e 40mm ) ma il costo e il peso non mi hanno mai invogliato all'acquisto. Nelle focali piu' lunghe di 25mm ho avuto un Maxvision 28mm/68 gradi (analogo al fratello Explore Scientific) che non mi capacito ancora perche' ho venduto (era ottimo ma pesante come una granata), qualche Plossl da 32 e 40mm ( con una visione stile buco della serratura ) e un Baader Hyperion Aspheric da 36mm che non mi ha mai convinto.

L'equivoco sui Superview nasce dal fatto che erano ( o forse sono ancora ) dati in dotazione con i dobson fabbricati da GSO ( e variamente rimarchiati TS ), quindi con telescopi dal rapporto focale molto aperto, tipicamente f4-f5, quindi poco adatti ad oculari Erfle semplici come sono i Superview. 

sabato 22 giugno 2024

Una visita all'osservatorio astronomico Štefánik di Praga

Una piacevole visita a Praga, citta' che conosco molto bene e che trovo particolarmente affascinante, e' stata l'occasione per una visita al suo osservatorio astronomico, in cui non ero mai stato e che si e' rivelato una bella sorpresa. Chissa' perche' non avevo mai trovato l'occasione di visitarlo!

Se non siete mai stati a Praga, vi consiglio caldamente di andarci a fare un giro e quando avrete finito di vagabondare per le vie piene di architettura medievale e barocca, piene di turisti, di cercare la funicolare che porta sulla collina che la sovrasta, appena sopra Mala Strana. 

La funicolare porta ad un pianoro sulla collina di Petřín ( quartiere Strahov ), pieno di giardini fioriti. Appena saliti, a destra la strada vi porta alla copia in miniatura della torre Eiffel, del 1891, mentre a sinistra arrivate all'osservatorio Štefánik di Praga, che merita una visita e che ha un costo veramente basso.  

mercoledì 29 maggio 2024

Al Sun-Day alla ricerca di AR 3664


Dopo l'incredibile serata del 10 maggio 2024, con le aurore boreale visibili fino al centro Italia e oltre, si potrebbe dire che e' 'caduta a fagiolo' la giornata del Sun-day organizzata dagli Astrofili della Valdillasi. 

Buona occasione per osservare il nostro Sole con vari telescopi solari e per stare in compagnia di altri astrofili.

Ma andiamo con ordine.

Il Sole sta gradualmente aumentando la sua attività mentre si avvicina al picco massimo del ciclo undecennale. 

Il massimo solare del ciclo di Schwabe rappresenta un periodo di intensa attività della nostra stella influenzato dal campo magnetico, evidenziato dalla frequenza e dall’intensità delle macchie solari visibili sulla sua superficie. 

E’ per tale motivo che si è generata l’area attiva AR3664 da cui ha avuto origine la tempesta solare più forte degli ultimi 21 anni, che ha creato la moltitudine di aurore boreali visibili nella giornata del 10 maggio anche a latitudini che di norma non sono interessate da aurore ( come il centro Italia, ma anche il nord Italia, in cui e' raro vedere aurore boreali e comunque sono in eccezionali occasioni e solo in montagna con ottime condizioni di visibilita' ).

mercoledì 24 aprile 2024

Planetary astronomy - un libro fondamentale

Ho sempre pensato che un buon libro di astronomia fosse equiparabile ad uno strumento astronomico e il libro in questione ne e' la prova. 

Negli anni '80 avevo acquistato quello che era il vero must dell'epoca per quanto riguardava l'imaging analogico ( non ce n'erano molti a disposizione, a dire il vero, in lingua italiana ), Fotografia Astronomica di Walter Ferreri, un bel sunto generico di quelle che erano le tecniche disponibili. Da allora, la tecnologia e' totalmente cambiata, in tutti i sensi, sono usciti molti altri libri di fotografica a carattere astronomico ( negli ultimi anni molto belli quelli di Daniele Gasparri ) e pochi anni fa ( un paio ) e' uscito il libro Planetary astronomy, a cura di Christophe Pellier, acquistabile solo online.

Dopo una settimana dall'ordine, mi e' arrivato il libro: 288 pagine patinate, grande formato, copertina morbida

L'ho sfogliato con trepidazione perche' sapevo gia' che era un gran bel lavoro, ma non me lo aspettavo cosi' completo. Attenzione: non e' un libro solo di imaging planetario, ma come dice il sottotitolo si parla di Observing, imaging and studying the planets, gli argomenti trattati sono molti e sono trattati con completezza e competenza. Se 288 pagine vi sembrano poche, in realta' il font utilizzato e' piccolo e quindi ogni pagina e' piena di informazioni. Ogni argomento e' trattato in modo rigoroso da un autore diverso e il testo e' correlato di numerose immagini, schemi e grafici, tutto a colori.

domenica 24 marzo 2024

Termoisolare un telescopio Schmidt-Cassegrain - parte 2

L'idea di dover sacrificare una serata osservativa ( visto anche quanto sono poche! ) a causa dell'acclimatamento del telescopio non mi andava giu'. 

Non ho, per ora, la possibilita' di poter modificare il tubo con l'aggiunta di ventole sul primario ne, peggio, di poter cambiare telescopio ( anche perche' il mio C11 mi ha sempre dato soddisfazioni e, analizzando lo star test, credo sia un esemplare riuscito bene ). 

E non sono l'unico a dover combattere con le correnti d'aria piu' fredda durante la notte. 

Ma cosa succede in realta'? Ammettiamo che dopo 3 ore di acclimatamento ( magari con l'aiuto di un astrocooler ) l'interno del tubo abbia una temperatura simile a quella dell'esterno, dell'aria.

Se arriva una corrente d'aria improvvisa ( colpo di vento freddo ), il tubo si raffredda essendo di lamierino ma l'aria all'interno non riesce subito ad essere in equilibrio e crea delle correnti interne o delle 'sacche' di aria piu' calda. 

La luce deve passare sia da queste sacche di aria piu' calda che da quella piu' fredda, causando chiaramente delle deformazioni della figura di diffrazione. 

In piu', l'aria fredda improvvisa deforma lo specchio ( ovviamente si parla di scarti molto piccoli ) che si deve assestare. 

Osservando con il C11 soprattutto nei mesi caldi non ho mai dovuto affrontare prima questi problemi ( d'estate il C11 sfoggia sempre stelle puntiformi ).

sabato 24 febbraio 2024

Ouranos - una nuova app ( ben fatta! ) per astrofili

Ho letto sulla newsletter di Coelum di questa nuova app per tutti gli astrofili. Le sue caratteristiche hanno subito attirato la mia attenzione e cosi' l'ho installata al volo. E' gratis. 

Premessa: attualmente io utilizzo 2 strumenti per aiutarmi nella valutazione del tempo atmosferico per le mie osservazioni. Uno e' il classico e innovativo Meteoblue, usatissimo da tutti gli astrofili; l'altro e' una app per Android che ho preso a pagamento sul Play Store, Meteo&Radar

Meteoblue l'ho sempre usato per le previsioni del seeing ( funzionalita' utile e che ho trovato finora solo in questo sito ), mentre Meteo&Radar per le previsioni di copertura nuvolosa ( ha una bellissima animazione dell'evoluzione nuvolosa con le immagini da satellite ). 

Ah, dimenticavo, uso un terzo strumento, gratuito e insostituibile: l'esperienza di anni passati sotto le stelle :-)

Ora questa nuova app Ouranos promette di inglobare sia le previsioni sulla copertura nuvolosa che sul seeing ( piu' altre varie amenita' ) in un unico posto. 

sabato 27 gennaio 2024

Termoisolare un telescopio Schmidt-Cassegrain - parte 1

Entro in un argomento per certi versi molto dibattuto e controverso sui forum ( soprattutto stranieri ), ma che ho voluto affrontare perche' sono stato costretto da alcune esperienze che ho avuto in questo ultimo periodo. Non so perche' in Italia non sia molto approfondito, forse per il nostro clima mite, ma comunque qui in nord Italia abbiamo a volte delle variazioni di temperatura come nei paesi nordici o in nord America. 

Comunque, meglio partire dall'inizio. Un paio di anni fa mi sono imbattuto in alcune recensioni di Celestron 11 e 14 di un sito austriaco ( http://www.mystarrynights.at/tst/C11/ e http://www.mystarrynights.at/tst/C14/ ) in cui si parlava di isolare il tubo con del materiale che viene utilizzato per il retro dei termosifoni, di basso costo e montaggio facilissimo ( nei siti stranieri parlano di Reflectix, basta googlare questo nome per trovare subito parecchi risultati ). Le immagini a contorno delle 2 recensioni parlavano da sole. Devo dire che all'epoca mi avevano molto incuriosito, essendo proprietario di un C11, di cui sono molto soddisfatto. Devo anche aggiungere che avevo pensato che non mi servisse un simile trattamento, lasciando fuori il telescopio per 3 ore prima di osservare e utilizzando, se serve, un astrocooler autocostruito ( vedi qui ).