domenica 24 marzo 2024

Termoisolare un telescopio Schmidt-Cassegrain - parte 2

L'idea di dover sacrificare una serata osservativa ( visto anche quanto sono poche! ) a causa dell'acclimatamento del telescopio non mi andava giu'. 

Non ho, per ora, la possibilita' di poter modificare il tubo con l'aggiunta di ventole sul primario ne, peggio, di poter cambiare telescopio ( anche perche' il mio C11 mi ha sempre dato soddisfazioni e, analizzando lo star test, credo sia un esemplare riuscito bene ). 

E non sono l'unico a dover combattere con le correnti d'aria piu' fredda durante la notte. 

Ma cosa succede in realta'? Ammettiamo che dopo 3 ore di acclimatamento ( magari con l'aiuto di un astrocooler ) l'interno del tubo abbia una temperatura simile a quella dell'esterno, dell'aria.

Se arriva una corrente d'aria improvvisa ( colpo di vento freddo ), il tubo si raffredda essendo di lamierino ma l'aria all'interno non riesce subito ad essere in equilibrio e crea delle correnti interne o delle 'sacche' di aria piu' calda. 

La luce deve passare sia da queste sacche di aria piu' calda che da quella piu' fredda, causando chiaramente delle deformazioni della figura di diffrazione. 

In piu', l'aria fredda improvvisa deforma lo specchio ( ovviamente si parla di scarti molto piccoli ) che si deve assestare. 

Osservando con il C11 soprattutto nei mesi caldi non ho mai dovuto affrontare prima questi problemi ( d'estate il C11 sfoggia sempre stelle puntiformi ).

Ho iniziato quindi a cercare qualche soluzione, memore di quanto avevo gia' letto e visto sul sito http://www.mystarrynights.at/tst , e ho trovato un bellissimo e completo articolo di Wade Van Arsdale ( https://www.compubuild.com/astro/C14EdgeHD/phase2.htm ).

Di cosa parlano? Molto semplicemente e in poche parole, di ricoprire il tubo con un tappetino riflettente, tipo quelli che si usano dietro i termosifoni per far si che il caldo non si disperda verso il muro. 

Non ho trovato molto sui siti italiani per l'uso di questo materiale con i telescopi, ma basta cercare 'Reflectix' per avere una bella lista di risultati sui siti americani/inglesi.

Ammetto che ho avuto il sospetto che la soluzione fosse sulla falsariga del cosidetto 'vellutino interno' ( la pratica di applicare della carta vellutino all'interno del tubo con l'intento di eliminare i riflessi ed aumentare i riflessi ), cioe' una quasi leggenda metropolitana del tipo 'non so se funziona ma nel dubbio lo metto lo stesso'...Chi lo ha messo giura che il risultato si vede.

Il problema del mettere il vellutino interno e' che e' un processo invasivo, che implica il fatto di dover aprire il tubo, togliere la lastra correttrice, inserire la carta adesiva con immensa perizia per non toccare lo specchio primario, reinserire la lastra correttamente. In mancanza di risultati certi e documentati, non ci ho mai provato.

Applicare il 'Reflectix', invece, e' una operazione semplice e, soprattutto, assolutamente reversibile ( non si modifica in alcun modo il tubo ottico ) e dal costo irrisorio ( un metro di materiale costa pochi euro ).

Ho ordinato un rotolo su Amazon, l'ho tagliato nelle misure corrette e l'ho applicato al C11. In pratica: 1) ho fatto passare il materiale sotto la barra Losmandy inferiore, 2) ho tolto la barra superiore Vixen per far sovrapporre 2 lembi di materiale e infine 3) ho rimesso a posto la barra Vixen per fissare il materiale al tubo. 

Totale di spesa: 5 euro per il materiale e 5 minuti di tempo. Per il lato estetico i gusti sono gusti ma stiamo parlando di uno strumento astronomico e non di un accessorio per una sfilata di moda.

Terminata l'operazione di 'vestitura', ho atteso una serata adatta al test finale effettivo. La serata si e' presentata verso la fine di gennaio, qualche giorno prima della luna piena.

La serata era piuttosto fredda ( non freddissima, comunque 2-3 gradi sopra lo zero ) ma indicativa per il test, con qualche refolo di brezza da nord e un seeing che mi aspettavo non essere molto buono. Ho portato all'esterno il C11 verso le 17 del pomeriggio, sulla montatura, con il visualback, senza il tappo, rivolto verso l'alto. 

Non ho misurato la temperatura esatta del tubo e dell'aria interna, il test alla fine era solo qualitativo e non quantitativo, alla fine mi interessava capire se la modifica aveva qualche effetto sull'osservazione vera e propria. 

Verso le 19, dopo aver effettuato l'allineamento, ho iniziato le osservazioni. 

Dopo l'esperienza negativa di un mese prima, sapevo gia' quali erano i target osservativi che mi avrebbero dato un responso circa la bonta' della modifica. In realta' i primi responsi erano gia' arrivati dalle stelle che avevo usato per l'allineamento, che apparivano piuttosto puntiformi e non come pallini. Buon inizio!

In ogni caso, vista anche la presenza della luna in cielo, avevo un paio di target abbastanza validi con cui testare il C11: 
- Cratere Plato: nonostante un seeing non buono, con l'oculare XCell-LX da 12mm ( circa 235x ) erano immediatamente visibili 6 craterini all'interno del cratere.
- Trapezio di M42 in Orione: con l'oculare ES 68 20mm ( circa 140x ) visibili le stelle E ed F, puntiformi, senza difficolta'. 

NB: in una serata particolarmente calma, e con ottimo seeing, di marzo, e' stata osservata Sirio b. Il periodo di visibilita' e' particolarmente favorevole dato che si trova quasi nel punto piu' lontano da Sirio, ma e' comunque un ottimo risultato.

Se devo trarre delle conclusioni, assolutamente personali, devo dire che la piccola modifica del reflectix funziona e mi ha fatto utilizzare con profitto il C11 in serate magari non sempre adatte. Ero addirittura arrivato a metterlo in vendita! Certamente, non voglio dire che sia solo merito della modifica. Test rigorosi andrebbero fatti testando con e senza il materiale nelle stesse identiche condizioni, cosa non facile...Ma per ora vediamo come si comporta.     
Cieli sereni!

Nessun commento:

Posta un commento