martedì 25 maggio 2021

AstroBerry con Raspberry Pi 4 - parte 1



Negli ultimi anni si sono diffusi moltissimo i minicomputer o smart device Wi-Fi che consentono di controllare le montature, le camere di guida e di ripresa, le ruote portafiltri, ecc oltre a permettere anche funzioni molto utili come il plate solving, il planetario, l'analisi dei dati, ecc. I primi nomi che mi vengono in mente sono l'Asiair di ZWO, l'Eagle di PrimaluceLab o lo StellarMate. I prezzi non sono elevati ( tranne forse l'Eagle ) e si tratta di prodotti pronti all'uso.
Alcuni di questi hanno delle limitazioni anche importanti ( come ad esempio l'Asiair che permette il controllo delle sole camere Zwo o delle reflex di Canon e Nikon, precludendone l'uso ai possessori di Qhy o delle economiche ma valide Touptek, o delle Altair per dirne alcune  ).
Oltre a questi smart device ci sono anche computer piu' potenti basati su architettura Intel i5 e i7 e sistema operativo Windows 10, venduti da noti negozi del settore, ma li vedo come una soluzione piu' adatta ad osservatori fissi, anche per un altro motivo che vedremo in seguito: il consumo di energia. 

Per chi ha voglia di DIY ( fai da te ) e qualche minima nozione informatica, ci sono altre soluzioni, piu' economiche e piu' versatili, per non parlare della soddisfazione personale :-)

Da qualche anno c'e' un minicomputer che ha una folta schiera, e a ragione, di appassionati: Raspberry Pi, un mini computer a scheda singola, presentato una decina di anni fa, con un sistema operativo basato su Linux. E' concepito per essere libero ed aggiornabile. Negli anni e' stato aggiornato e migliorato, e' stata aumentata la potenza di calcolo e la memoria ram, ed ora permette prestazioni come quelle di un moderno smartphone ( o di un portatile di qualche anno fa! ).   

Si puo' gestire con la rete wi-fi da pc, da tablet o da smartphone, come i suoi concorrenti commerciali. E' un vero minicomputer dai consumi ridottissimi, con 4 prese usb ( 2 x usb2 e 2 x usb3 ), 2 prese hdmi, una presa per rete LAN.