lunedì 8 marzo 2021

GSO Classical Cassegrain 8 - parte 2

 

Dopo la presentazione dello strumento, eccoci al test vero e proprio sul cielo e alle mie impressioni a confronto con il mio ex C8xlt; dopo una decina di uscite penso di avere abbastanza dati a disposizione per tirare le somme e dare un giudizio equilibrato dello strumento in questione.

Per il test, lo strumento e' stato montato su una montatura iOptron ieq45 PRO AZ, che ovviamente lo regge senza problemi.

Tutto questo test e' incentrato sul Cassegrain Classic 8 e sulle differenze rispetto al suo competitor principale, cioe' il C8xlt. Naturalmente, si basa sulle esperienze che ho, e ho avuto, sugli esemplari in mio possesso. 

Una premessa e' d'obbligo: sul CC8 va curata la collimazione; ho notato che rispetto ad altri telescopi, una scollimazione, anche di poco conto, puo' portare ad un degradamento consistente delle immagini in alta risoluzione.


La collimazione non e' velocissima ma non e' assolutamente difficile, basta utilizzare gli strumenti adatti, che in questo caso sono un cheshire e 3 chiavi a brugola ( non comprese con il telescopio ) da 2,5, 3 e 4 mm.

Si parte di giorno con la collimazione del secondario ( ottima cosa che non si debba usare un cacciavite ma una chiave a brugola da 4mm ) usando il cheshire e centrando il marcatore sul secondario. 

Di notte, a ingrandimenti crescenti, controllando su una stella sfocata se c'e' coma, si agisce sul primario, sbloccando con la vite a brugola da 2,5mm e regolando con quella da 3mm.

Per ultimo si ricontrolla di nuovo la collimazione del secondario ed il gioco e' fatto. La collimazione viene mantenuta quindi puo' essere un'operazione da compiere ogni tanto ( ma io sono pignolo e controllo spesso ).

In rete si trovano comunque vari tutorial e posso confermare che non e' difficile, nella mia esperienza ho trovato piu' difficile collimare i Newton, soprattutto quelli piu' aperti di f5.