sabato 27 gennaio 2024

Termoisolare un telescopio Schmidt-Cassegrain - parte 1

Entro in un argomento per certi versi molto dibattuto e controverso sui forum ( soprattutto stranieri ), ma che ho voluto affrontare perche' sono stato costretto da alcune esperienze che ho avuto in questo ultimo periodo. Non so perche' in Italia non sia molto approfondito, forse per il nostro clima mite, ma comunque qui in nord Italia abbiamo a volte delle variazioni di temperatura come nei paesi nordici o in nord America. 

Comunque, meglio partire dall'inizio. Un paio di anni fa mi sono imbattuto in alcune recensioni di Celestron 11 e 14 di un sito austriaco ( http://www.mystarrynights.at/tst/C11/ e http://www.mystarrynights.at/tst/C14/ ) in cui si parlava di isolare il tubo con del materiale che viene utilizzato per il retro dei termosifoni, di basso costo e montaggio facilissimo ( nei siti stranieri parlano di Reflectix, basta googlare questo nome per trovare subito parecchi risultati ). Le immagini a contorno delle 2 recensioni parlavano da sole. Devo dire che all'epoca mi avevano molto incuriosito, essendo proprietario di un C11, di cui sono molto soddisfatto. Devo anche aggiungere che avevo pensato che non mi servisse un simile trattamento, lasciando fuori il telescopio per 3 ore prima di osservare e utilizzando, se serve, un astrocooler autocostruito ( vedi qui ). 

Dopo qualche tempo mi sono imbattuto in altri siti che parlano di thermoinsulation per SCT e non solo, perche' i MAK hanno gli stessi se non peggiori problemi di stabilita' termica. In alcuni esempi ho visto anche i newton subire un trattamento di termo isolamento. Qualche astrofilo si e' preso la briga addirittura di calcolare anche i valori di isolamento e di riflettanza dell'isolamento ( non ricordo il link ma e' possibile anche in questo caso trovare tutti i riferimenti googlando ).

Comunque arriviamo al venerdi' sera prima di Natale 2023, una ottima serata limpida e trasparente, neanche tanto fredda per essere nel mese di dicembre. Ho portato fuori il C11 sulla terrazza dove osservo, esposta a sud-est-nord, gia' nel pomeriggio, posizionandolo come sempre all'ombra di un muretto, all'interno di una sacca Geoptik. Dopo il tramonto e' stato posizionato sulla montatura AZEQ6 su colonna, con il visualback senza tappo posizionato in alto.

Verso le 19, dopo circa 3 ore, ho iniziato a fare le operazioni di allineamento della montatura. Il C11 sembrava quasi in temperatura e quindi sono rientrato in casa per la cena, pregustandomi una bella serata osservativa. 

Dopo le 20 sono uscito di casa con il solito abbigliamento invernale da osservazione, e mi sono subito accorto che si era alzata una brezza molto fredda, proveniente ( come sempre sulla terrazza dove osservo ) da nord. In pratica la temperature abbastanza mite per il periodo invernale del pomeriggio si era abbassata di parecchio e la brezza dava folate di vento freddo. Intendiamoci, non e' una condizione inusuale per il luogo dove abito, puo' capitare, anche in altre stagioni. 

Purtroppo, questo non lasciava presagire nulla di buono per il C11 e infatti non appena ho messo l'occhio all'oculare, puntato Giove, la visione non era per nulla buona, anzi era pessima. Per salvare la serata e aspettare che il C11 si stabilizzasse di nuovo, ho provato a fare osservazioni a basso ingrandimento. Ho utilizzato quindi il Superview da 30mm, ma inutilmente. Era praticamente impossibile mettere a fuoco, anche a 100x, dopo 4 ore che il telescopio era stato all'esterno. Le stelle non erano puntiformi ed assomigliavano a dischetti luminosi, chiaro sintomo di specchi non in temperatura.

Ho quindi deciso di aspettare ancora un po' e sono tornato in casa. Francamente non mi era mai successo un tale comportamento. Dopo un'attesa di quasi un'ora sono uscito di nuovo. Risultato? NULLA ERA CAMBIATO! Ogni tanto si alzava qualche folata di brezza fredda e l'immagine all'oculare era ben distante dall'essere gradevole, con la messa a fuoco praticamente impossibile.

Ho smontato tutto e iniziato un percorso di ricerca delle cause e delle soluzioni a questo problema che non mi era mai capitato prima, perlomeno in termini cosi' drastici ( un telescopio non in temperatura puo' capitare, ma non mi era mai capitato dopo cosi' tante ore di acclimatamento ) . 

Una soluzione l'ho trovata e sara' oggetto della seconda parte. 

Per ora, cieli sereni!

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