sabato 4 maggio 2019

Astrocooler per SCT autocostruito

Cosa e' un astrocooler? E' un qualcosa che serve a far acclimatare i telescopi che hanno il tubo chiuso da una lastra frontale, ad esempio gli Schmidt Cassegrain o i Maksutov, soprattutto per quelli che non hanno delle feritoie ( es. Celestron HD ) o delle ventole per lo scambio termico.

Per il mio Celestron 11 ne avevo bisogno: i tempi per portarlo in equilibrio termico erano veramente biblici ( 3 ore ), e, anche se non e' uno strumento per osservazioni occasionali e al volo, dovevo per forza rimediare.



Esistono in commercio degli Astrocooler, di buona qualita' ma hanno un prezzo poco amichevole.
Allora, spinto dallo spirito di autocostruzione ( e da qualche serata piovosa ), ho iniziato a studiare un modo per assemblare il mio astrocooler.
A riguardo esistono due scuole di pensiero per quanto riguarda la direzione dell'aria: o dall'interno verso l'esterno ( quindi estrarre il flusso d'aria ) o il contrario ( cioe' immettere un flusso d'aria ).
Per anni ha prevalso il primo metodo mentre negli ultimi tempi ( e copiando dai prodotti in commercio - qualcuno li avra' progettati per bene, o no? ) sta prendendo piede il metodo di immettere aria all'interno del tubo, opportunamente filtrata per evitare di immettere anche polvere o altre schifezze.
Avevo letto in un blog il consiglio di utilizzare un BBQ fan, cioe' una ventola che si utilizza per favorire l'accensione del fuoco del barbecue o del camino, alla stregua dei vecchi mantici.
L'ho trovata una buona idea, anche perche' e' autoalimentato da batterie stilo interne quindi e' autonomo e non ci sono altri cavi volanti intorno al telescopio.

Ne ho trovato uno online al prezzo di 8 euro compreso di spedizione mentre il resto dei materiali impiegati sono tutti di risulta ( un pezzo di tubo idraulico da 4cm di diametro, qualche pezzo di pivilene, un po' di nastro telato, un pezzo di collant da donna (!) ). Diciamo che il prezzo finale si aggira sui 10 euro tondi. Non male!

















Il passo successivo e' stato aggiungere un filtro per l'aria che entra nel telescopio ( pezzo di collant ) e  raccordare il tubo idraulico inspessendolo internamente con del pivilene.











Poi, visto che l'aria deve entrare ma anche uscire, ho incollato a spirale delle strisce di pivilene attorno al tubo in modo da far passare aria e da renderlo adatto ad un diametro da 50,8mm. Per finire, una bella finitura con nastro telato.









Ed ecco il risultato: un astrocooler al lavoro prima
di una osservazione!

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