sabato 23 gennaio 2021

Orione gennaio-febbraio 1985

Non mi ricordavo piu' di averlo e l'ho ritrovato quasi per caso, in fondo ad un cassetto che stavo svuotando ( classica attivita' da giornate uggiose e serate piovose, mentre si brama di avere qualche possibilita' di osservare... ). E' uno dei pochi numeri di riviste di astronomia che non ho cestinato nel 95-96, quando, in preda ad una crisi di rigetto per l'astronomia, eliminai tutto quello che riguardava telescopi, osservazioni, ecc, ecc ( e vendetti, poi pentitomi, il gioiellino Mizar 120SL ). 

Di Orione ( defunta rivista bimestrale di astronomia poi sostituita da Nuovo Orione ) mi sono rimasti i numeri degli anni 1985 e 1986, che mi hanno permesso di muovere i primi passi nella passione per le stelle ed entrare nel mondo dell'astrofilia. Ma questo e' un numero particolare specialmente per me: e' il primo numero che ho posseduto!

Le condizioni del fascicolo sono purtroppo molto vissute ( l'avro' sfogliato e letto decine di volte, sognando di avere i portentosi strumenti che vi erano pubblicizzati!!! ) e mi era stato regalato da un amico astrofilo di mio padre. Mio padre ha sempre fortunatamente assecondato la mia passione quando ero adolescente.

Da questo primo numero, ogni 2 mesi ( era bimestrale ) attendevo in edicola che arrivasse quello nuovo, che leggevo in un paio d'ore. Poi lo rileggevo, e lo rileggevo ancora... in attesa del prossimo.

Sfogliarlo ora, a 35 e passa anni di distanza, e' un misto di nostalgia e di tenerezza. Ero un bimbo di 11 anni, le mie conoscenze, non solo astronomiche, erano limitate e tutto mi sembrava piu' grande di me.

Partendo dalla copertina, ci sono 2 oggetti astronomici che sono da sempre impressi nell'immaginario di ogni astrofilo: M42 ( qui in una foto classica da pellicola, con il trapezio sovraesposto - ora una foto simile e' ottenibile con uno smartphone ) e una cometa ( qui una foto della cometa di Halley del 1910 ).

All'interno di questo numero c'e' un bel articolo di Walter Ferreri che parla del ritorno della cometa di Halley, evento del 1986 che diede un corposo impulso al commercio di strumenti astronomici ( era un periodo in cui ogni negozio di ottica aveva il suo bel 114 in vetrina ).


Altro interessante articolo e' quello relativo a quello che sarebbe diventato il piu' grande telescopio italiano e le differenze di progettazione tra montature equatoriali vecchio stile come ad esempio il 4.2m dell'Eso a La Silla in Cile, ed altazimutali come ad esempio il 6m russo o il NTT. Sembra preistoria, ma 36 anni fa il 99% delle montature professionali era equatoriale, nelle varie varianti inglese, tedesca, a culla o a forcella ( vedi immagine del telescopio Copernico da 1.8m a cima Ekar ad Asiago ).


E che dire delle pubblicita' dell'epoca? 

La prima e' quella dello Skysensor, negli anni 80 uno strumento pazzesco ( e nell'immaginario quella frase 'Come nei grandi osservatori' era un rimando a osservazioni mirabolanti ):


Anche Miotti era un richiamo irresistibile:


Ma per finire era Meade, nella 4 di copertina, a piazzare il colpo finale e a finire dritta nei sogni di ogni astrofilo:


...e non si tratta degli LX200 che sarebbero usciti pochi anni dopo, ma degli LX3!

Spero che il cielo si rassereni, mi e' venuta voglia di osservare. Cieli sereni!

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