Ho trovato, su un vecchio e mitico Orione dell'anno di grazia 1986 ( quella della sopravvalutata cometa Halley ), un inserto pubblicitario della Miotti che lo riguarda:
Il Mizar AR 120 SL nella pubblicita' della Miotti ( il colore del tubo in realta' era il rosso Mizar ) |
All'epoca, proprio per il ritorno pubblicitario fornito dal passaggio della Halley, che compariva in libri, pubblicita' di telescopi e servizi tv,i telescopi erano in vendita in molti negozi di ottica e fotografia, e addirittura a Verona c'erano un paio di negozi di soli telescopi ( a parte Mario Spada, che merita un discorso a parte, un altro negozio era nelle vicinanze di piazza R. Simoni ).
Le mie finanze erano nulle, avendo 12 anni, e quindi confidavo in qualche regalo. Mario Spada era un mito ma i suoi prezzi erano fuori portata: produceva e vendeva strumenti possenti e cari non adatti ad un dodicenne.
Con mio padre passammo in rassegna praticamente tutti i negozi di ottica.
La scelta stava per cadere sul classico dei classici 114/900 fino a che, fortunosamente, in un negozio di fotografia vicino all'ospedale di Borgo Trento non trovammo un altro strumento adatto: il Mizar AR 120 SL che io conoscevo perche' compariva nella pubblicita' di Miotti ( ne sapevo piu' del negoziante ).
Unico problema? Il prezzo: Lire 1.300.000 e rotti.
Il listino di Miotti del 1986 |
Che fare? Trattare! Mio padre propose un unico pagamento, niente rate, e il negoziante si piego': alla fine il telescopio fu mio per Lire 1.050.000 !!
Sembrava ( e lo sarebbe stato, anche agli occhi di un osservatore di adesso ) costruito molto bene. L'intubazione era fatta bene e la montatura era robusta ( niente a che vedere con i 114/900 di allora ).
Alla prova dei fatti, dopo una gavetta iniziale prolungata per capire bene come funzionasse, si rivelo' un ottimo telescopio: nitido, molto luminoso, abbastanza stabile.
Fantastico era il libretto di istruzioni in giapponese!!!
I difetti? La montatura senza cannocchiale polare ( un accessorio troppo costoso per le mie finanze ) che mi costrinse ad utilizzare metodi approssimativi per centrare il polo, con conseguenti problemi a puntare gli oggetti utilizzando i cerchi graduati ( ma tanto utilizzavo il vecchio metodo dello star hopping ) e il treppiede di alluminio un po' leggerino; il focheggiatore, un pignone e cremagliera con qualche gioco di troppo.
Gli oculari erano un K25 (29x) e un OR7 (103x) piu' una lente di Barlow cromatica ( si, si ) e il classico filtro lunare verde. Anni dopo ho aggiunto un OR4, inutilizzabile ( non per colpa del telescopio )...
Il Mizar AR 120 SL illuminato da una torcia rossa |
Mi ha sempre dato molte soddisfazioni ( anche se non ho visto la cometa di Halley... ), soprattutto per gli oggetti estesi come nebulose e ammassi aperti.
Rileggendo i miei vecchi report osservativi, si comportava bene anche con i pianeti.
Negli anni l'ho poi smontato e rimontato, l'intubazione era ottima, il tubo robusto, ed era possibile collimare sia il primario che il secondario. Solo il focheggiatore non sono riuscito a migliorarlo.
E, mi chiederete, che fine ha fatto? Purtroppo nel '96 l'ho venduto, e me ne pento ancora.
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