lunedì 26 dicembre 2022

Il collimatore Reego pro: un vero toccasana!

A volte ci sono piccole cose che possono cambiare, in meglio!, la vita dell'astrofilo. Senza retorica, il collimatore Reego ( ma penso anche gli altri basati su led e copiati da questo ) e' una di queste. 

Intendiamoci, per la collimazione, a parte esigenze veramente particolari, potrebbe bastare lo star test ma perche' non avere un po' di comodita' in piu'?

Non mi voglio dilungare su cosa voglia dire l'acronimo R.e.e.g.o. ( Recognisement of Elements Extraxiality through Glows Observation; Recognisement of Elements Extraxiality by Glance Observation ) e sulle sue caratteristiche, che si possono trovare in rete, ma sull'utilizzo che ne ho fatto sui miei telescopi e sull'esperienza che ho tratto dopo qualche utilizzo.

C'e' da dire che il suo utilizzo, e aggiungo la sua utilita', e' diverso a seconda del tipo di schema ottico del telescopio usato. Ma andiamo con ordine.

Il problema della collimazione di un telescopio si presentera' sicuramente prima o poi nella vita di ogni astrofilo. 

Chi ha un rifrattore, trovera' utile costruirsi il classico pannello chiaro forato, per poi passare al tappo forato dei vecchi rullini fotografici oppure al sempiterno cheshire, che si trova anche su Amazon a prezzi stracciati.

Il cheshire l'ho trovato utile anche per collimare il cassegrain ( soprattutto il secondario, per il primario serve qualche accortezza in piu' ) oppure i newton.

Per gli SC, l'unico modo che ho sempre utilizzato e' stato lo startest. 

Non ho mai provato i laser classici, piu' che altro perche' se non sono perfettamente allineati possono dare risultati non coerenti e far fallire la collimazione.

Mi e' capitata l'occasione di acquistare un Reego pro, di cui avevo sempre sentito parlare in termini positivi. Capiamoci bene, nuovo costa veramente poco, circa 100 euro; se sull'usato si trova a 50/60 euro, e' da acquistare subito.

Dal sito web del produttore si puo' scaricare il manuale d'istruzioni, differente a seconda del tipo di strumento da collimare, ma comunque l'utilizzo e' assolutamente intuitivo: ci sono 2 tasti, uno per i led bianchi e uno per i led rossi. 

Con i led bianchi si verifica la collimazione dei rifrattori: la luce di led bianchi viene riflessa all'interno del doppietto o tripletto, o quadrupletto, dell'obiettivo. Se la figura che si vede dal foro del Reego e' simmetrica ( si puo' anche girare il Reego nel focheggiatore ) siamo a posto.

Con i led rossi si verifica la collimazione, ad esempio, dei cassegrain o RC ( e, mi piace dirlo, sia del secondario che del primario ). Non mi dilungo sulle istruzioni, si trovano facilmente in rete.

Come mi sono trovato? Semplicemente benissimo. La semplicita' e la comodita' di collimazione che si puo' fare in casa ( magari rimarra' un residuo da affinare con lo startest ) valgono di piu' dei pochi soldi spesi. Meglio un oculare in meno ma un Reego in piu'!

Cieli sereni!


PS: non ho alcun legame con la ditta produttrice, questa non e' una pubblicita' ma solo le mie impressioni di utilizzo.

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