martedì 16 giugno 2020

No alla modifica della legge regionale veneta sull'inquinamento luminoso

Il 23 ottobre 2018 viene inaugurato a Verona il Payanini Center, un nuovo stadio
per la squadra locale di rugby. Si tratta di un piccolo stadio con una capienza
di 2500 spettatori, ma con un impianto di illuminazione calibrato sui requisiti
delle riprese televisive.

Alle prime accensioni dell’impianto di illuminazione la popolazione residente
nel perimetro dello stadio si è sollevata per i fastidiosi fenomeni di
abbagliamento e inquinamento intrusivo prodotto dalle luci e ha presentato degli
esposti alle autorità competenti.

Il principale problema di questo impianto è la mancanza di una modularità con
un’illuminazione differenziata a seconda dell’uso: allenamento, partite, partite
con riprese televisive. Quando è acceso l’impianto sprigiona quindi sempre la
sua massima potenza creando inquinamento luminoso, abbagliamento e luce
intrusiva.

Edotti e consapevoli delle limitazioni di legge, progettisti e proprietari della
struttura hanno comunque proseguito nella realizzazione senza ascoltare i pareri
tecnici degli organismi di controllo fino a trovarsi un’ordinanza di chiusura,
da parte del Comune di Verona, nei mesi successivi all’inaugurazione e in
seguito hanno fatto ricorso al TAR.

TAR che si è espresso in data 29 febbraio 2020, concedendo una sospensiva,
all’ordinanza di chiusura, solo per le partite in programma fino a giugno e
rimandando alla sentenza che è prevista per il 24 settembre 2020, dichiarando
comunque inammissibile il ricorso per quanto esposto.

Allo scopo di raggiungere una soluzione del problema, che si sarebbe potuta
trovare con una semplice modifica dell’impianto a spese di chi ha realizzato un
progetto fuori norma (secondo il principio del chi sbaglia paga), il
vicepresidente del Consiglio Regionale Massimo Giorgetti, chiamando in causa il
destino dei poveri ragazzi che non possono praticare il loro sport in libertà,
si è fatto promotore di una modifica (PdL 481) alla legge regionale veneta
sull’inquinamento luminoso (L.R. 17/09). La sua proposta consisterebbe nella
rimozione delle deroghe sulle emissioni degli impianti di illuminazione,
previste dalla legge per i soli stadi con capienza superiore ai 5000 spettatori.
Quindi per far rientrare il Payanini nelle deroghe di legge si metterebbero in
deroga tutti gli impianti sportivi esistenti in Veneto creando una deregulation
totale e snaturando una legge fra le più avanzate, in spregio a tutte le società
sportive e ai comuni che nel frattempo li hanno realizzati e adeguati in
conformità alla legge.
Questa modifica è in discussione in questi giorni al Consiglio Regionale e,
nonostante le reiterate richieste e i pareri non certo favorevoli delle
istituzioni ambientali, dell’Osservatorio permanente sul fenomeno
dell’inquinamento luminoso regionale istituito presso l’ARPAV e delle
associazioni consultate dalla seconda commissione della Regione Veneto, il
proponente si sta adoperando per farla passare al più presto. Obiettivo
primario: arrivare alla decisione prima di settembre, momento in cui il TAR
dovrà dare una risposta definitiva.

Noi diciamo no ad ogni tentativo di modifica che non sia migliorativo ma
soprattutto diciamo no a modifiche di una legge ambientale “ad personam” e
ricordiamo che questo emendamento non risolverà il problema del Payanini center
perché questa realizzazione viola l’art 844 del Codice Civile, sulla base del
quale simili impianti sono stati già sanzionati.

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