sabato 1 marzo 2025

Skywatcher Newton 250PDS - parte 2

Dopo la prima parte dedicata alla parte meccanica e statica dello strumento, vediamo come si comporta sotto al cielo. 

Ho provato a dare una occhiata con l'oculare fornito, il SW 28mm, un funghetto con paraluce twist che ricorda i Pentax XW ( purtroppo solo nella meccanica, l'ottica e' altra cosa ). 

Mi domando come si possa fornire un oculare come questo con un telescopio simile: ha uno schema semplice a 3 lenti, e' limpido e trasparente, ma non puo' essere corretto per un'ottica a f4,7, ed infatti gia' da meta' campo le stelle appaiono distorte. Confrontato con un GSO Superview 30mm, quest'ultimo si comporta meglio, certamente non fino ai bordi, ma con un campo corretto piu' ampio del SW 28mm.

Un'ottica aperta a f4,7 mette in crisi o comunque mette in risalto i difetti degli oculari utilizzati: solitamente il 70/80% del campo e' corretto, il resto 'sfuma' verso il bordo. 

Con questo Newton io mi sono trovato molto bene con i Baader BCO, soprattutto in accoppiata con la q-barlow 2,25, che tende a rendere il campo piano, e con i Celestron XCel-LX. Meno bene con l'ES 20mm/68.

Una premessa: nonostante fosse stato lasciato all'aperto per qualche ora, con questo tubo lungo e aperto mi sono scontrato con correnti del tubo, visibili nella figura di diffrazione e anche a fuoco, e ho inserito sotto lo specchio una ventola per stabilizzare. Credo che sia una operazione assolutamente necessaria per avere buone prestazioni. 

Come si osserva? Bene, la visione e' pulita, le cromie stellari sono distinte, le stelle piu' luminose hanno gli spikes ovviamente. Il contrasto e' molto buono ( meglio di un SC ): ho testato ad esempio un oggetto difficile come NGC 2419, un globulare che si stacca appena dal fondo cielo ma si vede che c'e'. Di stelle nel trapezio di M42 se ne vedono sempre 6 e senza sforzo. 

Ingolosito, e grazie all'ostruzione molto ridotta, l'ho testato anche con i pianeti. Su Giove mi e' piaciuto molto: le bande e i festoni non sono slavati e i wos sono molto ben definiti. Il microdettaglio delle bande, negli attimi di miglior seing, e' molto interessante. Piu' difficile Marte, che ha bisogno di forti ingrandimenti per far vedere qualcosa che non siano la calotta polare, o Syrtis Maior o il Sinus meridiani. Ho provato ad ottenere qualche immagine ( con seeing 6/10 ), qualche buon risultato c'e' ma va migliorato il treno ottico per avere focale sufficiente ad un buon campionamento. Ho usato la ZWO ASI224 + Baader Vip barlow + Baader q-barlow in cascata, non il massimo...

Sulla Luna, in un paio di occasioni, con il BCO 10mm+q-barlow 2,25, per un totale di 270x, si e' comportato veramente bene. Immagine nitida e ferma, ombre nette e risoluzione adeguata al diametro. Molto piacevole la visione e non stancante. Ricordo i craterini all'interno della rima Hyginus e la Triesnecker nella sua intierezza, come raramente li avevo visti. Notevole anche Petavius ( nelle opportune condizioni di fase ) e soprattutto le sue rimae, come pure il cratere Fabricius, vicino a Janssen ( e ovviamente le rimae analoghe ). 

Non ho effettuato prove di imaging deepsky, non e' il mio campo, ma credo che il secondario, piuttosto piccolo, sarebbe ca cambiare ( NB: basta gogglare per trovare la prova di un astrofilo che ha misurato l'effettiva copertura del secondario e le possibili alternative ). 

Conclusioni 

Direi positive. Nonostante la meccanica non sopraffina, se valutiamo lo strumento attraverso la metrica del costo/prestazioni, per uso visuale e' consigliabile e da ampie soddisfazioni. 

Per l'uso fotografico non mi pronuncio perche' non l'ho testato e perche' comunque qualche modifica e' assolutamente necessaria, ma con un costo contenuto si puo' avere un buon newton da modificare.

Cieli sereni! 

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