Devo ammettere che fino a stamattina non ne avevo mai sentito parlare, fino a quando un mio amico astrofilo australiano mi ha mandato un messaggio chiedendomi se avevo mai sentito parlare di eVscope.
Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare e quindi ho iniziato a informarmi.
Non ci sono molte notizie a riguardo, intendo prove strumentali o 'first light', soltanto le info del sito del produttore e poche altre news che ripetono le info del produttore e niente altro.
Ma cosa avevo colpito il mio amico riguardo questo nuovo telescopio? Sicuramente il roboante slogan con cui e' presentato nel sito di crowdfunding Kickstarter: 'eVscope | 100 times more powerful than a classical telescope '.
Slogan sicuramente forte ed attraente, ma veritiero?
Vi lascio al sito ufficiale se volete qualche dettaglio in piu', o se volete essere i primi ad averlo, io mi limitero' a qualche considerazione strettamente personale sulle caratteristiche e sull'uso che se ne potrebbe fare.
Partiamo dalle specifiche del progetto Unistellar eVscope:
- Apertura: 4,5 pollici
- Focale: 450mm
- Rapporto focale: 4
- Montatura altazimutale motorizzata e goto
- Peso complessivo ( ota + montatura + treppiede ): 7kg
- Sensore: Sony ICX224
- Bussola, accelerometro e GPS integrati
- Wifi
- Oculare elettronico con schermo OLED
e tra le funzionalita' di spicco:
- Autonomous field detection
- Allineamento automatico
- GOTO
- Rotatore di campo
- Filtro per inquinamento luminoso
- Processore d'immagine integrato
- Ingrandimenti 50/100/150 ( modificabili )
E' chiaro, dopo aver letto e snocciolato tutta la lista, che si tratta di un prodotto innovativo ma anche 'chiuso' nel senso che e' un pacchetto completo che non si puo' smembrare.
Viste le immagini di contorno, sembra anche un prodotto glamour, un gadget da tirare fuori magari dopo una cena con amici, per meravigliarli con qualche nebulosa o galassia viste dal balcone di casa e comodamente.
E' un progetto che mette insieme concetti che esistevano gia', li riunisce in un prodotto compatto e pronto all'uso.
Nel filmato a corredo nel sito Kickstarter ( a proposito: raccolti piu' di 2 milioni di euro e consegne a novembre 2018 ) l'idea di semplicita' d'uso e' rimarcata, attraverso il concetto che eVscope e' capace di democratizzare l'astronomia e la scienza. Perche' far fatica? C'e' eVscope!
Lo schema ottico e' molto semplice, da quello che si evince dalle immagini, formato da uno specchio ( parabolico? ) e al suo fuoco il sensore IMX224. Niente correttori ottici nonostante il basso rapporto focale. E' probabile che la correzione venga fatta dal processore d'immagine, ma e' una mia supposizione, oppure che il limitato campo non ne abbia bisogno.
Data la focale di 450mm e dato il sensore, che ha una diagonale di circa 6mm, il campo inquadrato e' di circa 45'.
Il sensore a colori e' lo stesso che equipaggia molte camere astronomiche ( AltairAstro GPCAM2, ASI224, ecc ) e ha ottime prestazioni.
L'oculare, fisso?, puo' essere affiancato dagli schermi di smartphone o tablet.
La montatura e' altazimutale monobraccio. Avendo il GPS integrato, la bussola e i sensori dell'accelerometro appare evidente come possa fare l'allinemanto automatico e avere tutte le funzionalita' di GOTO e tracking. In piu', anche l'Autonomous field detection, credo una sorta di Plate Solving. Oltre a cio', se non bastasse, essendo connesso via wifi, puo' ricevere consigli su cosa osservare direttamente dal SETI,
Il treppiede sembra un po' leggerino ma il peso totale e' talmente esiguo che potrebbe quasi andar bene. Infatti tra le caratteristiche pubblicizzate c'e' anche la grande portabilita'.
Non mancano nel sito gli endormensent, tra cui quello di Jill Tarter del SETI.
Ci ho pensato tutto il giorno prima di scrivere queste righe.
E' una rivoluzione nel mondo astronomico amatoriale? Forse si.
Mi piace? Sicuramente no.
E' utile? Dipende.
A chi e' rivolto? Qui il discorso si fa piu' complicato. Ad un astrofilo esperto? Non penso, a meno che non cerchi qualcosa di pratico da portare in giro. Ad un astrofilo neofita? Non penso proprio, credo che sia anzi controproducente.
Credete che faccia crescere un neofita, magari giovane, un telescopio che non ti chiede di sapere nulla, ma proprio nulla, di come e' fatta e come funziona la volta celeste? Che non ti fa imparare dove sono le costellazioni e come fare star hopping per cercare un oggetto? Che puo' essere acquistato come si acquista un gadget all'ultima moda? Era comunque ovvio che prima o poi l'internet of things sarebbe arrivata anche nei telescopi.
L'unico uso che mi pare interessante e' quello didattico, nelle mani di un utente esperto.
Non voglio fare il moralista, ma nel '86, a 12 anni ci ho messo un mese a capire come far funzionare la mia prima montatura equatoriale alla tedesca. Sono ancora dell'idea che lo studio, la fatica e gli sbagli siano un modo per crescere, invece di avere tutto pronto.
Non sono contrario alle montature GOTO, ci mancherebbe, ma sono dell'idea che facciano parte di un percorso di apprendimento.
Comunque, basta aspettare novembre 2018. Qualcuno, non io, lo acquistera' per provarlo.
Staremo a vedere.
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