La specola di Padova si trova poco fuori dal centro in una zona tranquilla e molto bella, lungo la riviera del Naviglio Interno del Bacchiglione ed e' facilmente raggiungibile a piedi ( ci sono comunque dei mezzi pubblici che la collegano ).
Vorrei subito spoilerare una questione: nonostante Galileo avesse la sua cattedra all'Universita' di Padova, in realta' non ha mai utilizzato la specola per le sue osservazioni, semplicemente perche' il castello alla base della specola e' stato adibito ad osservatorio molti anni dopo ( un secolo e mezzo ) la permanenza di Galileo a Padova.
Nonostante questo, e' un luogo scientifico di grande fascino. Ad esempio e' uno dei primi palazzi su cui e' stato installato un parafulmine ( nel 1773, poco dopo la sua invenzione del 1750 ad opera di Benjamin Franklin ), oppure e' possibile vedere uno dei primi spettrografi ( vedere una delle immagini sottostanti ), per non parlare degli strumenti presenti nella sala del meridiano...
Per un astrofilo e comunque per un appassionato di scienze e' una visita che consiglio di fare. Ah, ricordo che non c'e' ascensore interno e gli scalini da fare sono piu' di 250.Per la storia della sua costruzione meglio citare cosa ne dice Wikipedia:
Nato come gabinetto universitario nel 1767, l'Osservatorio divenne ente giuridico autonomo nel 1923, per confluire infine nell'INAF nel 2001. La Specola fu realizzata trasformando e riadattando interamente la torre principale del Castelvecchio, la cosiddetta Torlonga. È alta 49,59 m (53,30 m con l'antenna parafulmine) per 252 gradini.
La Torlonga era un'antica torre di difesa medievale edificata nel IX secolo d.C. Fu risistemata da Ezzelino III da Romano nel XIII secolo ed è legata alla fama di crudeltà di quest'ultimo: fu infatti prigione e sala di tortura per i nemici del
tiranno, caduto il quale il castello fu abbandonato.Nella seconda metà del Trecento, i Carraresi, nuovi signori di Padova, edificarono il nuovo castello sui resti del preesistente, in parallelo al corso del Bacchiglione.
Nel 1761 il senato veneziano decretò l'istituzione di un osservatorio astronomico per l'Università padovana. Il progetto fu voluto dall'abate Giuseppe Toaldo che assieme all'architetto Domenico Cerato di Vicenza utilizzò l'esistente torrione, aggiungendovi alla sommità la sala di accesso alle torrette d'osservazione.
Nel 1777 la Specola di Padova venne infine completata come edificio[1], ma altrettanto non si poteva dire del corredo strumentario. L'acquisizione degli strumenti avvenne a varie riprese; nel 1779, dopo un viaggio per nave dall'Inghilterra a Venezia, poi in battello dalla città lagunare sino all'Osservatorio, arrivò un grande quadrante che venne fissato al muro appositamente predisposto e orientato con grande precisione lungo l'asse nord-sud all'interno della sala meridiana. Nel complesso il corredo strumentario della Specola, verso la fine del Settecento, era formato da quadranti, cannocchiali rifrattori, orologi a pendolo, e altri strumenti per la misura delle coordinate celesti come lo strumento dei passaggi e la macchina parallattica.
Cieli sereni!




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